L’estate è alle porte. Questo fatto mi fa pensare solo ad una cosa: BOLLICINE!!!!!!

Alzi la mano chi con l’idea del caldo estivo non ha subito in testa l’idea di aprire una bella bollicina rinfrescante!

Non è importate che sia metodo classico o metodo Martinotti, l’importante è che la bolla sulla nostra tavola sia italiana. Se ve lo state chiedendo non son un nazionalista intransigente del #bevoitaliano ma mi piaceva l’idea di fare un piccolo “stato dell’arte” del nostro vino mosso.

Al di là della scelta del metodo di produzione sia migliore per le nostre bevute estive faremo un brevissimo viaggio nella nostra adorata penisola.

La mia non vuole essere una classifica ma un semplice elenco di vini che possiamo, anzi per migliorare la nostra conoscenza dobbiamo provare!

Alla prima posizione troviamo il Trento DOC da dove nascono tra le più prestigiose bollicine italiane tutte fatte con metodo classico.

Subito sotto il Franciacorta DOCG metodo classico di marcata ispirazione francese anche se il nome che sembra assonante deriva da tutt’altro.

Poi abbiamo una delle zone più discusse del panorama nazione. L’Oltrepò Pavese DOCG. Diciamocelo sincerata a volte ci fa anche un po arrabbiare. Ci sono realtà superlative e purtroppo aziende che nel corso del tempo hanno svalutato questo prodotto.

In Piemonte abbiamo l’Alta Langa DOCG dove il punto di partenza sono Chardonnay e Pinot Nero, con la grande particolarità di essere esclusivamente millesimato, riporta cioè sempre in etichetta l’anno della vendemmia.

Il Verdicchio DOC spumante è una delle tipologie di vino previste dalla denominazione, e deve contenere obbligatoriamente almeno il 85% di Verdicchio.

L’Etna DOC spumante sta pian piano salendo alla ribalta del panorama nazionale, da disciplinare deve contenere almeno il 60% di Nerello Mascalese.

In provincia di Verona abbiamo il Lessini Durello Riserva DOC dall’omonimo vitigno la Durella prodotto con una permanenza sui lieviti di almeno 36 mesi.

Da molti osannato come lo “champagne italiano” il Lambrusco di Sorbara DOC deve essere composto dall’omonimo Lambrusco per almeno il 60% del totale, lambrusco salamino almeno per il 25%.

I Colli Bolognesi DOC spumante sono composti da 85% di Pignoletto e per facilità di beva rappresenta un grandissimo prodotto su cui puntare, in alternativa al re indiscusso delle bollicine nostrane.

In questo elenco non poteva manca il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG come rappresentante della denominazione che sta facendo record di vendite in tutto il mondo. La voglia di glera impazza in ogni angolo del pianeta.

La Lugana DOC a base Trebbiano di Soave, rappresenta oggi una piccola produzione che sta emergendo soprattutto sui mercati internazionali.

Nata intorno agli anni 50 la denominazione Serenissima DOC, come richiama il nome è situata in Veneto e vanta un metodo classico di tutto rispetto con lunghe soste sui lieviti da 12 mesi per la versione “base” fino a 36 per la “riserva”.

Il Salento IGP caratterizzate solitamente da altri toni (per il colore) e altre gradazioni(visto il caldo), la Puglia si sta altamente specializzando in spumantistica con prodotti di assoluto valore. Tra qualche anno sapremo dove sarà arrivato lo sforzo di questi produttori.

Cheers a tutti!

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